Turismo sostenibile: alla scoperta delle antiche vie di pellegrinaggio

Il 20 febbraio si è tenuta a Udine nella sede della regione una conferenza stampa sul progetto Interreg Italia-Austria “Riscoperta delle antiche vie di pellegrinaggio fra Carinzia e Friuli Venezia Giulia: l’arte del cammino WalKartFvg” che ha concorso al bando 2016 per i contributi europei.
L’acronimo WalkartFvg unisce le parole walk (cammino) e art (arte) e contiene le iniziali delle due regioni coinvolte nel progetto.
Lo scopo è sia di rafforzare il turismo legato ai cammini lungo le antiche vie di pellegrinaggio, sia di contribuire a sviluppare infrastrutture e servizi di accoglienza per le persone che vogliono attraversare il nostro territorio alla ricerca di nuove esperienze culturali, storiche, religiose immersi in un paesaggio straordinario ricco di sorprese. Questo permetterà di creare posti di lavoro e mentalità di impresa.
I partners del progetto sono Promoturismo Fvg e Kärnten Mitte. La Carinzia è impegnata da 10 anni nello sviluppo dei cammini e ha costruito più di 500 chilometri di vie di pellegrinaggio.
L’intenzione è di coinvolgere anche Slovenia, Croazia e Veneto in modo da creare una rete più complete possibile.
Il progetto WalKartFvg avrà come priorità principale quella di promuovere e finanziare non solo la segnaletica ma anche una rete di ospitalità diffusa e mirata lungo le principali arterie.
Sono state programmate all’interno del progetto una serie di attività di formazione degli operatori turistici, conferenze, un festival internazionale dei cammini e otto pacchetti turistici ad hoc. Guide, mappe, un portale web e una app completeranno l’attività di divulgazione e promozione dei cammini regionali e carinziani.
Il progetto sarà realizzato in collaborazione con le associazioni Amici dell’Hospitale di San Giovanni, Iter Aquileiense – Circolo culturale Navarca, Il Cammino delle Pievi e i Rolling Claps.
Grazie a questo progetto verrà data nuova enfasi ai cammini presistenti come quelli delle Pievi carniche a quello Celeste.
Il progetto WalKartFvg verrà presentato il 18 marzo 2017 a San Daniele del Friuli nell’ambito della seconda edizione degli Stati Generali dei Cammini del Friuli Venezia Giulia (17-19 marzo 2017).
A conclusione del progetto, nel 2019 verrà riaperto l’Hospitale di San Giovanni a San Tomaso di Majano, fondato nel 1199, l’unico superstite dell’antica rete di ospitalieri fondati dagli ordini monastico-cavallereschi nel periodo medioevale per dare ospitalità e cure ai pellegrini diretti in Terra Santa. Nell’Hospitale saranno allestite le sale per l’accoglienza dei pellegrini, 12 posti letto e una sala convegni dedicata all’attività di divulgazione della cultura dei cammini.

Lonza con salsa tonnata

Ingredienti:
– 1 Kg di lonza di maiale,
– 1 costa di sedano,
– 1 cipolla,
– 1 carota,
– Sale.

Per la salsa:
– 240 g di tonno sott’olio sgocciolato, 5 filetti di acciuga sott’olio, 1 cucchiaio di capperi sotto sale, 500 g di maionese.

Legare la carne con lo spago e farla bollire per circa 1 ora e mezza con cipolla, carota, sedano e un pizzico di sale. A cottura ultimata, lasciar raffreddare la carne; nel frattempo preparare la salsa tonnata. Tritare gli ingredienti nel mixer. Tagliare la carne finemente (preferibilmente con l’affettatrice), fare in un vassoio un primo strato di carne, spalmarci sopra la salsa, proseguendo fino all’esaurimento degli ingredienti, tenendo da parte un pò di salsa che aggiungerete poco prima di servire. Completare con qualche cappero e pomodorino e far riposare in frigo.

Roccoli e Bressane a Fontanabona

I roccoli e le bressane sono vere e proprie opere di ingegneria arborea che venivano costruite in corrispondenza delle rotte migratorie autunnali e primaverili. La forma rettangolare caratterizza la bressana e la differenzia dal roccolo, che ha la struttura e funzione analoga ma pianta rotonda. In passato erano importanti fonti di approvvigionamento per la popolazione locale, che viveva tra mille difficoltà in un territorio aspro e difficile. Antichi saperi e conoscenze erano alla base della scelta della localizzazione, della scelta degli alberi ed arbusti più consoni e delle modalità di potatura delle piante.
Queste strutture vegetali, anticamente utilizzate per la cattura degli uccelli, sono state oggi riscoperte come elementi di qualificazione del paesaggio e per l’osservazione dell’avifauna.
E’ partito dal piccolo comune di Montenars un progetto di riconversione e salvaguardia, che coinvolge tutto l’arco alpino, di queste opere anticamente utilizzate per intercettare le rotte migratorie e per la cattura degli uccelli. Un sentiero anulare, di facile percorrenza, collega alcuni dei roccoli superstiti, ancora oggi conservati grazie ad una legge regionale che contribuisce al loro mantenimento. E’ un’occasione per immergersi nei boschi in cui domina il castagno e godere degli splendidi panorami sulle Prealpi Giulie e la pianura friulana.

Castello di Colloredo di Monte Albano

E’ il castello più famoso e più bello di tutto il Friuli. Qui Ippolito Nievo scrisse le “Confessioni di un italiano” e vi abitò a lungo in quanto la nonna Ippolita apparteneva alla famiglia dei Colloredo. Nelle Confessioni troviamo forti analogie tra il castello di Colloredo e quello di Fratta del romanzo. Nella torre si trovava uno studio con affreschi di Giovanni da Udine, di cui si sono salvati pochi resti.
Prima del terremoto del 1976, il castello era costituito da un nucleo centrale, tre torri, due ali ed una triplice cinta di mura con perimetro ellittico.
La ricostruzione è ancora in corso d’opera e per ora sono visibili la torre con l’orologio e l’ala ovest, dove ha sede la Comunità Collinare del Friuli.
Per informazioni e visite www.consorziocastelli.it.

Borgo e castello di Fontanabona

Fontanabona è un borgo all’interno del comune di Pagnacco in provincia di Udine. Il nome si deve ad una sorgente che sgorga accanto alla piazza del paese.
Sul colle accanto al borgo sorge il Castello con annesso un bellissimo parco: in realtà ha l’aspetto di una villa padronale settecentesca. Il primo nucleo fortificato risale all’epoca longobarda. Inizialmente è di proprietà dei nobili di Fontanabona, poi nel corso del XV secolo passa ai Savorgnan ed infine nel 1609 la Serenissima lo vende a Francesco Mantica che lo lascia alla propria famiglia. Il castello assume la forma attuale successivamente a dei rifacimenti effettuati nei secoli XVII e XVIII. Nel 1819 passò dai Mantica ai Valentinis Mantica e nel 1969 il complesso fu lasciato in eredità alla regione dall’ultimo proprietario: Raimondo Capsoni de Rinoldi.
La villa-castello odierna si sviluppa su 3 piani e si affaccia sul Cormôr. Le parti originali del castello sono visibili nel muro di cinta che delimita il giardino e in alcune parti murarie del corpo centrale.
All’interno del parco sorge una chiesa gentilizia, dedicata ai SS. Filippo e Giacomo risalente al XIII secolo.
E’ residenza privata ed il parco è visitabile solo il 1 maggio durante la Festa di Primavera di Fontanabona.

Il Museo di Storia Contadina a Fontanabona

L’immagine che vedete ritrae un vecchio forno che si trova esattamente alle spalle del Museo di Storia Contadina in località Fontanabona di Pagnacco, a due passi dalla nostra azienda agricola. Questi antichi edifici rurali appartenevano al vecchio Feudo di Fontanabona, risalente al XVII-XVIII secolo.

Il museo ha una ricchissima raccolta di oggetti della vita contadina e dell’attività tessile: attrezzi utilizzati nel lavoro dei campi, nell’allevamento degli animali, nella vendemmia e nella coltura del baco da seta.

Museo di Storia Contadina 
Via Ciuch, 7 – Località Fontanabona
I – 33010 Pagnacco (UD)
Tel.: +39 0432 661049 (Museo) / +39 0432 661960 (Comune) / +39 333 4324869
www.museopagnacco.it
museo.pagnacco@libero.it

Ingresso gratuito

Aperto sabato dalle 15:00 alle 18:30 e domenica dalle 10:00 alle 18:30.

 

 

 

Itinerari turistici in Friuli-Venezia-Giulia

 

Le piste ciclabili che si incontrano nelle vicinanze dell’azienda agricola sono una scoperta continua di colori, paesaggi e testimonianze di storia.

Sono paesaggi semplici che in ogni stagione si vestono di colori diversi ma sempre vivi e sempre incredibili.

Chi ama la natura, trova qui il suo ambiente ideale. Si trovano fiori comuni come il tarassaco e fiori rarissimi come le orchidee selvatiche. Non è affatto raro trovare lepri, scoiattoli e uccelli di ogni specie.

Chi ama la storia trova castelli, chiese e ville, testimoni immortali del nostro passato.

Una semplicità piena di sorprese è quello che vi aspetta percorrendo a piedi o in bici questi percorsi.

Per maggiori informazioni vi consigliamo di consultare il sito www.vallecormor.com/percorsi.